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Contraccezione

I contraccettivi ormonali

La pillola senza pillola

L'anello vaginale con l'applicatore

  • L’anello vaginale è un sistema contraccettivo ormonale innovativo, affidabile quanto la pillola, ma che non necessita di assunzione quotidiana. Una vera e propria ‘pillola senza pillola’!
  • L’anello, inserito nella vagina una volta al mese, previene l’ovulazione rilasciando un basso dosaggio di estrogeno e progestinico. L’anello vaginale, in sintesi, è un vero e proprio contraccettivo ormonale, ma grazie alla sua diversa via di somministrazione, offre una protezione dalle gravidanze indesiderate per tutto il mese, con numerosi vantaggi:
  • Non si assume tutti i giorni, ma si inserisce una sola volta al mese, così non si rischia di dimenticarsene, come potrebbe accadere con la tradizionale pillola;
  • Il rilascio ormonale per via vaginale consente l’impiego di dosaggi inferiori di estrogeni e progestinici;
  • Il rilascio ormonale per via vaginale non coinvolge l’apparato gastrointestinale, quindi, eventuali episodi di vomito o diarrea non influiscono sull’efficacia contraccettiva, come potrebbe accadere per la tradizionale pillola.
  • Un anello molto semplice
  • L’applicazione dell’anello contraccettivo è semplice come l’uso di un assorbente interno: l’anello è piccolo (solo 5,4 cm di diametro) e morbido. Per inserirlo, basta stringerlo tra pollice e indice e, una volta inserito, l’anello si adatta al corpo. In ogni caso, la sua posizione nella vagina non compromette l’efficacia, così non c’è nemmeno da preoccuparsi per la sua corretta applicazione.
  • Un solo anello per ogni ciclo
  • Una volta inserito, l’anello resta in vagina per 3 settimane. Alla fine della terza settimana va rimosso ed esattamente una settimana dopo si inserisce un nuovo anello contraccettivo. Durante questo l’intervallo di sette giorni, la maggior parte delle donne ha le mestruazioni. L’anello vaginale è facile da togliere: basta inserire un dito nella vagina, agganciare il bordo dell’anello e tirare delicatamente.
  • Un anello molto discreto
  • L’anello vaginale, una volta inserito, non si sente e non dà fastidio perché si posiziona naturalmente nella parte più alta della vagina, che è insensibile. Anche durante i rapporti sessuali l’anello è molto discreto: è raro che il partner ne avverta la presenza e, nei rari casi in cui succede, non avverte dolore, né va incontro a problemi o escoriazioni. Nel caso in cui siete voi ad avvertire la presenza dell’anello all’interno del vostro corpo significa solo che dovete spostarlo un po’ più in su: basta spingerlo con la punta del dito!
  • Una forma molto sicura
  • L’anello contraccettivo, se utilizzato seguendo le istruzioni, ha dimostrato una affidabilità pari alla pillola. Ma siccome non si assume tutti i giorni, diminuisce drasticamente il rischio di dimenticarne l’assunzione.
  • Un anello che non si perde
  • L’anello vaginale non esce autonomamente dalla vagina perché, una volta inserito nella parte alta, la conformazione stretta della parte bassa e i muscoli circostanti ne impediscono la fuoriuscita. Nei casi davvero insoliti in cui ciò dovesse accadere, basta lavarlo con acqua tiepida e reinserirlo. È proprio impossibile, invece, che si sposti verso altre parti del corpo, perché l’unico passaggio per ‘migrare’ altrove è la cervice (la bocca dell’utero) che ha un diametro di meno di un millimetro! Da lì non si passa!
Vantaggi
  • Affidabile come la pillola tradizionale
  • Il più basso dosaggio ormonale mensile oggi disponibile
  • Una sola assunzione mensile
  • Facile da inserire e da rimuovere
  • Invisibile e non percepito dal partner
  • Effetto neutrale su peso corporeo mostrato in uno studio clinico
  • Buon controllo del ciclo
  • I problemi gastrointestinali (vomito e diarrea) non hanno nessun effetto sulla sua affidabilità ed efficacia
  • Nei viaggi, i fusi orari non sono più un problema
Svantaggi

Come tutti i contraccettivi ormonali estroprogestinici (come la pillola tradizionale) anche l’anello non è indicato in donne fumatrici di età superiore a 35 anni, o con problemi di pressione alta, o con tendenza alla trombosi, o con malattie del fegato

L’impianto contraccettivo sottocutaneo
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L’impianto sottocutaneo è un metodo contraccettivo ormonale che offre fino a tre anni di protezione dalla gravidanza. Una volta inserito correttamente, non richiede alcun intervento quotidiano da parte dell’utilizzatrice: l’impianto rilascerà gradualmente la dose di ormone corretta per impedire l’ovulazione e aumentare la consistenza del muco cervicale. Anche in questo caso abbiamo quindi un sistema contraccettivo ormonale come la pillola ma “senza pillola”! Inoltre, l’impianto contiene il solo ormone progestinico a basso dosaggio: per questo è particolarmente consigliato alle donne che non possono assumere estrogeni, come ad esempio le fumatrici, le donne in sovrappeso e quelle con problemi cardiovascolari. Anche l’impianto contraccettivo sottocutaneo offre diversi vantaggi:

  • Fino a 3 anni di contraccezione senza rischio di dimenticanze;
  • Senza estrogeno;
  • Basso dosaggio dell’ormone progestinico;
  • Eventuali episodi di vomito o diarrea non influiscono sull’efficacia contraccettiva, come potrebbe accadere per la tradizionale pillola.
  • Un bastoncino invisibile che applica il ginecologo
  • L’impianto è un bastoncino morbido e flessibile che viene inserito dal medico nella zona sottocutanea dell’avambraccio attraverso un piccolo intervento ambulatoriale, eseguito, se si desidera, in anestesia locale. Sia l’inserimento che la rimozione devono essere effettuati dal medico.
  • 1 applicazione, 3 anni di contraccezione
  • Dopo l’applicazione dell’impianto sottocutaneo, è possibile ‘archiviare’ il problema contraccezione per 3 anni. Viceversa, se si cambia idea, sarà possibile far rimuovere l’impianto dal medico per ritornare rapidamente alla normale fertilità.
  • Contraccezione con massima discrezione
  • Nascosto nel tessuto sottocutaneo dell’avambraccio, l’impianto non si vede e non si sente. È possibile però verificarne la presenza con la punta delle dita, così da avere la sicurezza che il piccolo bastoncino è sempre lì dove deve essere.
  • L’affidabilità? Massima!
  • L’impianto sottocutaneo è molto affidabile nel prevenire l’ovulazione. Inoltre, poiché non richiede alcun intervento di ‘manutenzione’ una volta inserito correttamente, è considerato uno dei metodi contraccettivi più efficaci.
  • Vantaggi
  • Molto affidabile
  • Fino a tre anni di contraccezione
  • Discreto
  • Privo di estrogeni, quindi adatto anche in casi di intolleranza all’estrogeno (da valutare con il medico)
  • Utilizzabile durante l’allattamento e in donne fumatrici, in sovrappeso o con problemi cardiovascolari (condizioni da valutare con il medico)
  • I problemi gastrointestinali (vomito e diarrea) non hanno nessun effetto sulla sua affidabilità ed efficacia
  • Dopo la rimozione, ritorno rapido della fertilità
  • Svantaggi
  • Possibili alterazioni delle caratteristiche del ciclo, che possono stabilizzarsi dopo qualche mese
  • Per inserirlo e rimuoverlo è necessario l’intervento del medico
  • Non adatto in donne con trombosi venosa in atto
Cerotto ormonale
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  • Il cerotto ormonale è l’unico metodo contraccettivo a base di ormoni ad assunzione settimanale. Anche in questo caso si tratta di una ‘pillola senza pillola’: il cerotto rilascia settimanalmente, attraverso la cute, la dose di estrogeni e progestinici necessaria ad impedire l’ovulazione e a rendere più consistente il muco cervicale. Occorre però precisare che, rispetto ad alcune pillole e soprattutto all’anello, la dose di estrogeni impiegata nel cerotto in commercioè lievemente superiore .
  • Efficace e comodo, ma occhio alla bilancia
  • Il cerotto ormonale settimanale assicura la stessa efficacia contraccettiva della pillola ma è utile sapere che, nelle donne con peso superiore a 90 kg, l’efficacia contraccettiva del cerotto potrebbe essere ridotta
  • Il contraccettivo adesivo
  • Simile in tutto a un normale cerotto, è un piccolo quadrato di colore beige che viene applicato sulla pelle pulita e asciutta, in parti del corpo a piacere (glutei, addome, schiena, non sul seno), con l’accortezza di premere energicamente per circa 10 secondi al momento dell’applicazione per fare aderire bene i bordi. E’ consigliabile cambiare sito di applicazione ogni settimana così da ridurre al minimo la possibilità di irritare la pelle
  • 3 cerotti al mese
  • Ogni cerotto va lasciato sulla pelle per 7 giorni, dopo i quali occorre cambiarlo: per ogni ciclo vanno utilizzati 3 cerotti consecutivi. Una volta rimosso l’ultimo, si sospende l’applicazione per una settimana, durante la quale in genere compaiono le mestruazioni. Alla fine dei sette giorni di sospensione si applica un nuovo cerotto.
  • Mamma, si è staccato il cerotto!
  • E’ raro, ma può accadere. La piscina, la doccia, ma anche lo sfregamento con i vestiti, possono provocare il distacco del cerotto: per questo è indispensabile tenere sotto controllo la sua “stabilità”. Se il cerotto è rimasto staccato per meno di 24 ore, può essere applicato nuovamente o essere sostituito con un nuovo cerotto senza alcun pericolo.
  • Se invece si è staccato da più di 24 ore, occorre applicare un nuovo cerotto e iniziare un nuovo ciclo per intero. In questo caso, per i sette giorni successivi, è consigliabile affiancare l’uso del cerotto a una protezione di supporto (contraccettivo aggiuntivo).
Vantaggi
  • Molto affidabile se usato correttamente
  • Facile da applicare e rimuovere
  • Sanguinamento mestruale regolare
  • Applicazione settimanale
  • I problemi gastrointestinali non influiscono negativamente sulla sua affidabilità
Svantaggi
  • Come tutti i contraccettivi ormonali estroprogestinici (come la pillola tradizionale) non è adatto per fumatrici di età superiore ai 35 anni, donne con pressione alta o con predisposizione alla trombosi o con malattie del fegato
  • Incidenza di reazioni cutanee e reazioni allergiche
  • Maggiore incidenza di tensione mammaria
  • Rischio di distacco, soprattutto per le sportive e in determinati periodi dell’anno (estate)
La spirale a rilascio di ormoni
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Si tratta di un piccolo dispositivo a forma di T che il ginecologo applica all’interno dell’utero, che contiene una dose di progestinico che viene rilasciata localmente in modo costante. Tale sostanza ormonale agisce all’interno dell’utero creando un ambiente sfavorevole alla fertilità. In generale, la spirale ormonale ha dimostrato un’alta efficacia, ma può presentare qualche svantaggio, come, ad esempio, la scomparsa transitoria del flusso mestruale. La spirale non è in genere consigliata alle donne che non hanno avuto gravidanze.

  • Vantaggi
  • Contraccezione efficace per cinque anni
  • Privo di estrogeni, quindi adatto anche in casi di impossibilità ad utilizzarli, ma occorre discuterne con il ginecologo (in questo caso parla con il tuo medico)
  • Utilizzabile durante l’allattamento e in donne fumatrici, in sovrappeso o con problemi cardiovascolari, ma occorre discuterne con il ginecologo
  • Svantaggi
  • Può alterare il ciclo, sino a farlo scomparire
  • L’espulsione spontanea è rara, ma possibile
  • Per inserirla e rimuoverla è necessario l’intervento del medico.
  • Si consigliano controlli ecografici regolari per verificarne il corretto posizionamento nell’utero
  • L’inserimento può essere fastidioso/doloroso
  • In genere non viene utilizzata nelle donne che non hanno avuto gravidanze
La pillola, ovvero la prima e la più conosciuta di tutte le contraccezioni ormonali

La pillola contraccettiva ha oggi più di 50 anni e agisce inibendo l’ovulazione nello stesso modo degli altri contraccettivi ormonali fin qui esposti. A differenza dell’anello, del cerotto e dell’impianto, la sua assunzione è giornaliera e per via orale. Negli ultimi anni sono state sviluppate nuove pillole a basso dosaggio di estrogeni e progestinici, più leggere e tollerabili, fino ad arrivare ad una pillola totalmente priva di estrogeno. La pillola senza estrogeno contiene solo progestinico ed è l’unica ad essere consigliata come prima scelta nelle donne fumatrici, in sovrappeso, con problemi cardiovascolari e addirittura durante l’allattamento. La pillola può essere monofasica (ogni compressa di una confezione contiene lo stesso quantitativo ormonale) oppure bifasica (2 dosaggi ormonali diversi in una singola confezione) oppure trifasica (3 dosaggi ormonali diversi in una singola confezione) oppure quadrifasica (4 dosaggi ormonali diversi in una singola confezione).

  • Una pillola al giorno
  • La pillola si assume ogni giorno per tre settimane, seguite in genere da una settimana di sospensione, durante la quale la maggior parte delle donne ha perdite ematiche. Alcune pillole di nuova generazione non prevedono la sospensione alla quarta settimana.
  • Cielo! La pillola!
  • Ricordarsi di assumere la pillola ogni giorno alla stessa ora può rappresentare un vero stress! Se ci si dimentica, occorre assumerla entro 12 ore dall’orario consueto. Se il ritardo di assunzione supera le 12 ore, occorrerà utilizzare una forma di contraccezione aggiuntiva perché la pillola potrebbe essere inefficace.Episodi di vomito o diarrea possono influire negativamente sull’affidabilità contraccettiva della pillola tradizionale. In ogni caso, per avere istruzioni precise, è necessario sempre consultare il foglietto illustrativo e chiedere consiglio al ginecologo.
  • Molto affidabile
  • Facile da usare perché molto conosciuta
  • Sanguinamento mestruale regolare
  • Svantaggi
  • Assunzione giornaliera… occhio alle dimenticanze!
  • La pillola estroprogestinica, per la presenza di estrogeni, non è adatta alle fumatrici di età superiore ai 35 anni, in caso di pressione alta o di predisposizione alla trombosi o a malattie del fegato. In tal caso puo’ essere utile la pillola solo progestinica, ma occorre discuterne con il ginecologo
  • I disturbi gastrointestinali (vomito e diarrea) possono influire negativamente sull’efficacia contraccettiva
La pillola delle “quattro stagioni”: pro e contro
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Avere il ciclo solo quattro volte l’anno. Per molte donne è la soluzione ideale perché “limita i danni” che una mestruazione dolorosa può causare ogni mese con mal di pancia, forti mal di schiena e di testa oltre che un pessimo umore che non consente una vita sociale “normale”. Insomma, una manna dal cielo. Ma è sempre così oppure in alcuni casi forzare la natura può avere più effetti collaterali di un ciclo mestruale normale anche se doloroso?

  • La pillola di nuova generazione
  • Sul mercato oggi ci sono tante nuove pillole. La maggior parte tende a dare amenorrea, cioè la totale assenza di ciclo mestruale oppure uno spotting, cioè poche perdite ematiche. Si tratta di combinazioni di estroprogestinici che si assumono in modo continuativo, cioè senza interruzioni. La vecchia pillola aveva una sospensione di sette giorni durante i quali c’era la cosiddetta “finestra mestruale”. Oggi, invece, le pillole hanno una finestra mestruale di soli 2-4 giorni per cui il ciclo non fa neanche in tempo ad arrivare perché subentra un'altra dose ormonale.
  • Come funziona
  • La nuova pillola contraccettiva consente di avere il ciclo mestruale ogni 3 mesi, quindi solo 4 mestruazioni in un anno. Questa nuova pillola è già disponibile da tempo negli Stati Uniti e da poco anche in Italia. «È una pillola contraccettiva in “continuo” composta per i primi 84 giorni da una combinazione di un progestinico (levonorgestrel) e di un estrogeno (etinilestradiolo). Poi ci sono 7 pillole che contengono solo etinilestradiolo. Queste ultime sono da assumere nei sette giorni di “interruzione” al posto del placebo e consentono alle donne di avere quattro cicli programmati in un anno». Una novità assoluta? Non proprio: «Prima non avevamo la pillola senza ciclo ma noi ginecologi potevamo comunque indurre l’amenorrea consigliando di saltare il periodo di sospensione per esempio, in caso di endometriosi o di intervento chirurgico sull’utero».
  • I vantaggi
  • Dr. Bergamini
  • Il 75% delle donne avverte cambiamenti premestruali di varia intensità. Una percentuale che oscilla tra il 20 e il 50% presenta una vera sindrome premestruale con sintomi fisici (aumento di peso, ritenzione idrica, gonfiore addominale, diarrea o stipsi, peggioramento di sintomi infiammatori) e sintomi psichici (alterazioni dell’umore, tristezza, irritabilità, disturbi del sonno, aumento dell’appetito per cibi grassi o dolci). Nel 3-5% delle donne questa sindrome è particolarmente grave e genera il cosiddetto “disturbo premestruale disforico” caratterizzato da sintomi psichici molto marcati, con depressione e aggressività. Sono proprio questi i casi in cui ridurre il numero delle mestruazioni può essere molto vantaggioso: «È un’opportunità che fa sicuramente piacere a chi ha l’endometriosi o a chi ha un ciclo mestruale doloroso» ammette. Inoltre, non avere il ciclo tutti i mesi significa anche avere meno limitazioni nelle attività sportive e godersi le vacanze al mare in tutta libertà. Infatti, sette donne su 10, una volta informate del fatto che il sanguinamento non è clinicamente rilevante in fase di assunzione di un contraccettivo ormonale, preferiscono avere un minor numero di cicli nel corso di un anno. Non a caso, un’indagine su donne che vivono negli USA, in Brasile e in Germania ha confermato, poi, che la maggior parte del campione vorrebbe limitare a quattro le mestruazioni in un anno.
  • I rischi
  • La pillola è un anticoncezionale sicuro a patto di prenderla nel modo giusto. «A volte la percentuale di efficacia scende fino al 96% a causa di una cattiva gestione della pillola. Per esempio, in caso di vomito e diarrea o di assunzione di antibiotici che alterano l’assorbimento intestinale. E poi, specie per le ragazze molto giovani, sono frequenti le dimenticanze». Ma, per esempio, in caso di una dimenticanza, se si assume una pillola che dà amenorrea come si fa a capire se si è instaurata una gravidanza oppure no? «Spesso le ragazze che non vedono arrivare il ciclo fanno il test ogni mese perché hanno paura di aver sbagliato a prenderla e preferiscono controllare. Ma questa situazione genera una sorta di psicosi che non è sana per una ragazza».
  • Più sesso, meno farmaci
  • Ma ci sono anche altri aspetti da considerare. «Con questa nuova pillola si può essere sempre sessualmente disponibili e si può fare l’amore tutti i giorni. Inoltre, si riduce il consumo di assorbenti e degli anti-dolorifici che si assumono per combattere i sintomi». Ma il rischio che alcuni esperti intravedono è quello di un messaggio fuorviante per le ragazze che iniziano ad avere il ciclo: «La disponibilità di pillole che portano all’amenorrea sembra voler suggerire che è inutile e anzi fastidioso avere le mestruazioni». Le donne che non mestruano più perché entrano in menopausa sanno bene quanto sia fastidioso non avere più il ciclo. Averlo significa essere giovani, avere un corpo sano che funziona come un orologio lunare che mestrua ogni mese. «Con la disponibilità di queste nuove pillole a breve si arriverà a dire: “scegli tu quando vuoi mestruare”. Ma dare questo prodotto a una ragazza in crescita a 16 anni e quindi il messaggio che è meglio un corpo senza mestruazioni è un’aberrazione, non è culturalmente giusto e soprattutto è contro natura». È come voler trasmettere il messaggio che le mestruazioni sono un “disturbo”, una limitazione, un fastidio, quindi ecco una pillola che ce ne libera
  • Il ciclo è come una sauna
  • In realtà, il ciclo non è affatto un fastidio da eliminare. «Le mestruazioni sono un drenaggio molto forte per le donne: è come fare una sauna per tutta la durata del ciclo. Il corpo si sgonfia, la pelle migliora, ci rigeneriamo. È vero che sono fastidiose e a volte anche dolorose ma è altrettanto vero che fanno parte della natura, è uno dei “superpoteri” che abbiamo noi donne che ci consente di fare un rinnovamento ormonale». Ma che succede se eliminiamo questo appuntamento mensile? «Le pillole che non consentono questa pausa ormonale sicuramente provocano ritenzione idrica perché non “scarichiamo” con il ciclo».
Altri sistemi contraccettivi
I sistemi naturali: il corpo parla!
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  • Il vantaggio di questi sistemi è indicato dal loro nome: sono naturali, vale a dire non influiscono minimamente sull’organismo femminile. Proprio per questo, però, sono in assoluto i più rischiosi, a causa della necessità di una perfetta conoscenza di come funziona il proprio corpo da parte della donna e anche di una serie di variabili che possono comprometterne l’efficacia.
  • Calendario alla mano: il metodo Ogino-Knaus
  • Questo sistema si basa sul calcolo probabilistico del preciso momento dell’ovulazione, sulla base della durata del ciclo. Nei giorni a rischio di gravidanza ci si astiene dai rapporti sessuali (o si utilizzano metodi contraccettivi di barriera). La scarsa efficacia di questa forma contraccettiva è legata principalmente al fatto che il ciclo della donna non è regolare come un orologio e possono esserci variazioni anche ttosto significative della sua durata da un mese a un altro. Inoltre si sottovaluta la vitalità degli spermatozoi, che possono fecondare l’ovulo anche dopo qualche giorno
  • Misuriamo la “febbre”: la temperatura basale
  • Durante le fasi del ciclo mestruale la temperatura interna del corpo (per esempio vaginale) si modifica: è più o meno stabile nella prima metà del ciclo, si abbassa e poi rapidamente si alza al momento dell’ovulazione e rimane stabilmente più alta nella seconda metà del ciclo, scendendo con l’arrivo della mestruazione. Questo metodo è poco sicuro, non solo per la necessità di misurare la temperatura ogni mattina alla stessa ora, ma soprattutto perché la temperatura stessa può variare sensibilmente a causa di moltissimi fattori (stress, debolezza, infiammazioni, cambi di stagione…).
  • Il muco ci avvisa: il metodo Billings
  • In questo sistema, il variare della quantità e dell’aspetto delle secrezioni vaginali è considerato un indicatore della fertilità o non fertilità della donna durante le fasi del ciclo mestruale. Il metodo ha teoricamente un forte fondamento scientifico, ma è in realtà difficilissimo da applicare, soprattutto perché l’aspetto del muco può dipendere da fattori diversi dall’ovulazione, come infezioni o infiammazioni, ma anche dallo stress emotivo.
  • Il coito interrotto
  • Il coito interrotto è il “fanalino di coda” di tutti i metodi contraccettivi, soprattutto perché è altamente inefficace e stressante sull’intimità sessuale della coppia. Si basa sull’interruzione del rapporto prima che il partner abbia l’eiaculazione, per evitare che lo sperma entri a contatto con la vagina. Necessita di una elevata capacità di controllo da parte dell’uomo, spesso difficile da raggiungere, soprattutto in giovane età, e bisogna soprattutto ricordare che non è affatto rara la fuoriuscita di materiale spermatico durante il rapporto cioè prima dell’eiaculazione vera e propria.
Sistemi di barriera: da qui non si passa!
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Non influiscono sulle dinamiche biologiche femminili, non sono continuativi, ma possono essere percepiti come un po’ complicati o invasivi.

  • Preservativo
  • Chiamato anche profilattico o condom, è un cappuccio in lattice, da infilare sull’organo sessuale maschile in erezione prima del rapporto. Rotture accidentali e uso maldestro possono comprometterne la sicurezza, ma il preservativo è il SOLO e unico sistema che protegge da malattie a trasmissione sessuale, primo fra tutti il virus dell’HIV (AIDS). In caso di relazioni appena avviate, quando non si è sicuri dello stato di salute del partner, e se non si hanno relazioni stabili, il preservativo va comunque sempre aggiunto come protezione in più anche se si pratica un altro metodo contraccettivo.
  • Vantaggi
  • Offre protezione dalle malattie a trasmissione sessuale
  • Non contiene ormoni
  • E’ disponibile senza prescrizione medica
  • È necessario usarlo soltanto durante il rapporto sessuale
  • Svantaggi
  • L’affidabilità dipende dall’uso corretto
  • Può interferire con il rapporto sessuale
  • Alcuni uomini possono sviluppare allergia al lattice
  • Diaframma
  • Consiste in una cupola di gomma con bordo morbido e flessibile che ha la funzione di impedire il passaggio dello sperma nell’utero. Va inserito nella vagina prima del rapporto sessuale, associandolo a uno spermicida, e va lasciato per circa 8 ore dopo perché gli spermatozoi possono sopravvire parecchie ore nella vagina. Se usato correttamente è un sistema efficace, ma comporta alcune complicazioni pratiche (ricordarsi di inserirlo sempre e di lasciarlo nella vagina il tempo stabilito, usare spermicidi, controllare periodicamente che sia integro) che possono comprometterne la sicurezza.
  • Vantaggi
  • Non contiene ormoni
  • È necessario usarlo soltanto durante il rapporto sessuale
  • Svantaggi
  • Dovrebbe essere usato in associazione con spermicidi (se usato da solo è troppo inaffidabile)
  • Deve restare nella vagina per circa 8 ore dopo il rapporto sessuale
  • La dimensione adatta deve essere stabilita insieme al ginecologo
  • Può favorire la cistite
Sistemi intrauterini
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Questi metodi fanno tutti parte della famiglia delle spirali (cosiddette IUD) e sono dispositivi che mirano a creare un ambiente sfavorevole per l’ovulo e gli spermatozoi all’interno dell’utero. In generale, le spirali hanno dimostrato un’alta efficacia, ma possono presentare qualche svantaggio, come, ad esempio, un possibile aumento del rischio di infiammazioni e infezioni. La spirale non è in genere consigliata alle donne che non hanno avuto gravidanze.

  • La spirale a rilascio di ioni di rame
  • Posizionato dal ginecologo all’interno dell’utero, questo piccolo dispositivo a forma di T avvolto da un sottilissimo filo di rame ha il compito di interferire con la fertilità a vari livelli, generando una specie di infiammazione interna all’utero.
  • Vantaggi
  • Contraccezione efficace con una durata variabile da 5 a 10 anni, a seconda del tipo
  • Non contiene ormoni
  • I disturbi gastrointestinali non incidono negativamente sull’efficacia
  • Svantaggi
  • Spesso rende le mestruazioni più abbondanti, più lunghe e dolorose
  • L’espulsione spontanea è rara, ma possibile
  • Per inserirla e rimuoverla è necessario l’intervento del medico
  • Si consigliano controlli ecografici regolari per verificarne il posizionamento nell’utero
  • L’inserimento può essere fastidioso/doloroso
  • In genere non viene utilizzata nelle donne che non hanno avuto gravidanze
Contraccezione d’emergenza
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CONTRACCEZIONE D’EMERGENZA (C.P.C.) O “PILLOLA DEL GIORNO DOPO”

Sono farmaci da utilizzare nelle ore successive ad un rapporto sessuale a rischio per prevenire una gravidanza indesiderata. Esempi di rapporti a rischio sono la rottura o lo sfilamento del preservativo, l’assunzione non corretta della pillola anticoncezionale, il coito interrotto. L'efficacia della “pillola del giorno dopo“ è strettamente correlata ai suoi tempi di assunzione: più sono vicini al rapporto sessuale a rischio e maggiore è la percentuale di efficacia (95% nelle 24 ore). La prescrizione medica, rilasciata dalla ginecologa del consultorio familiare alle minorenni di 18 anni, non necessita del consenso da parte dei genitori. La contraccezione di emergenza non è un metodo contraccettivo poiché gli effetti sono limitati allo specifico rapporto, e non per i rapporti sessuali avvenuti prima o che si avranno successivamente. Inoltre, la “pillola del giorno dopo” non protegge dalle infezioni sessualmente trasmesse. Per questo si raccomanda una consulenza contraccettiva a tutte le ragazze che abbiano avuto il primo rapporto e anche a coloro che intendano approfondire tematiche relative alla sessualità, alla riproduzione e alla contraccezione.